Ma chi è Jacopo Morelli e perché un volume su di lui? Jacopo Morelli è un “grande” dimenticato, figlio di una famiglia originaria delle rive del Caresio. Il padre Pietro Antonio, originario di Casaccia (Carabietta, oggi Collina d'Oro), la madre Caterina Buonvicini di Oria. La personalità del Morelli era ben nota e stimata in Ticino all'inizio dell'Ottocento, ma il suo ricordo con il passar del tempo andò via via affievolendosi, come spiega Alessandro Soldini, Presidente della Fondazione culturale, nella nota introduttiva. Jacopo Morelli nacque a Venezia nel 1745, vestì l’abito ecclesiastico di abate e ottenne nel 1778 l’incarico di Custode della Libreria di San Marco (l’attuale Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia), carica che ricoprì fino alla morte nel 1819, grazie alle sue competenze nelle lingue antiche e alla conoscenza dei codici manoscritti, ma anche alle sue conoscenze nel campo dei tesori artistici. La funzione di custode implicava infatti non solo la cura della biblioteca e la tutela del patrimonio librario ma anche la sovraintendenza ai tesori d'arte. Nei quattro saggi che compongono il volume, Laura Luraschi Barro tratta della famiglia Morelli a Casaccia (nel settecento e ancor oggi appartenente dal punto di vista della cura delle anime alla parrocchia di Morcote) attraverso la lettura dei documenti e della corrispondenza e con l’ausilio di un inserto fotografico; Alessia Giachery, autrice di un volume sulla corrispondenza del Morelli con gli uomini di cultura e i potentati del suo tempo, ripercorre l'intensa biografia dell’abate; Stefano Trovato delinea la figura del Morelli quale Custode della Libreria di San Marco e Susy Marcon scandaglia il suo ruolo di erudito antichista, di conoscitore e autore di studi sulle belle arti, come pure l'aspetto iconografico legato alla sua persona. Il quarto volume della propria Collana iQuaderni, una coedizione Giampiero Casagrande editore, è stato presentato nella splendida Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia ( la serata è stata replicata in seguito in Collina d'Oro).
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