Vernissage: Venerdì 24 aprile 2015 ore 18.00 A cura di Dalmazio Ambrosioni Difficile trovare un tipo come «Johnny» Busolini. Uno come lui eccessivo in tutto, che del troppo ha fatto una regola. Ma è difficile trovare anche uno come lui che non molla, che ha detto pittura e pittura dev’essere, ha detto artista e artista dev’essere. Contro tutto e, se necessario, contro tutti. Anche contro se stesso, contro le sue notti, le sue angosce, le rabbie, i malesseri. Allora guardare le opere di Busolini è come andare incontro a un ciclone. Entrare nell’occhio delle sue idee sulla pittura, assolute come lo è sempre lui; dei suoi dipinti e adesso bassorilievi pittorici, istintivi e molto lavorati a un tempo, nei quali una densa gestualità si esprime attraverso le maglie del simbolo. Busolini si muove proprio qui: tra vita e sogno, tra realtà e incubi, fumi e malesseri, paure e temerarietà, notte e giorno. Personaggio conosciuto, popolare, eccentrico ed istrionico, da molti è considerato «il pittore» per eccellenza: un po’ per i suoi modi inconsueti e trasgressivi, sicuramente per la non comune capacità rappresentativa. Incarna un certo spirito bohémien, libero dalle convenzioni. Il suo operare artisticamente è impegnato, eccitato ma sofferto, con un’intensità che solo la pittura riesce a placare. Culturalmente vivace e ben documentato, coltiva l’attenzione agli sviluppi dell’arte moderna, in particolare alla pittura visionaria e metafisica, alla dimensione dell’immaginario e del simbolico. Nella sua biografia ricorre sin dalla infanzia il rapporto con la Collina d’Oro, in particolare Montagnola e Gentilino. Questa mostra si pone come un reciproco omaggio tra i luoghi e l’artista, per il quale è l’occasione per fare un punto fermo all’interno di un’attività espressiva vivace ed a tratti convulsa. Sempre però con un sicuro livello di qualità e di originalità. Apertura mostra dal 24 aprile al 10 maggio 2015 Mercoledì/Giovedì/Sabato 16.00—20.00 Domenica 14.00—18.00 |